Recensione Il senso delle donne per la scienza

Storie di donne: Il senso delle donne per la scienza

Scienziate, sportive, ingegnere, partigiane e miti. A loro sono dedicati i primi cinque titoli della collana de La27ora dedicata alle #storiedidonne

Ognuna ha tracciato una strada. Insieme costruiscono la donna reale. Scienziate, sportive, ingegnere, partigiane che, senza ideologie, hanno conquistato i podii di domini un tempo solo maschili. Donne che scardinano i blocchi, madri, compagne, mogli, single che ignorano gli stereotipi e scelgono di realizzarsi in libertà. Sono le protagoniste degli #ebook27 che, con i primi cinque titoli, Donne che amano la tecnologiaChiamami pugileIl senso delle donne per la scienzaLa Resistenza di Norma e Il sonno di Arianna, mettono in campo le firme del Corriere. E con spirito leggero e impegnato aprono uno spazio di riflessioni e approfondimenti sul femminile: immaginato e vissuto. Percorsi, appunto, che attraverso testimonianze e inchieste raccontano la gioia dell’esplorazione perché si metta in moto una catena virtuosa, che con felice contagio dia la carica per modelli meno stantii alle giovani e ai giovani. E perché anche le ragazze scelgano, se sono dotate, senza paura dell’impegno, del confronto, della fatica di conciliare passione, carriera e famiglia. Storie, racconti, percorsi nella storia per tracciare un futuro femminile che è gia presente, e in alcuni casi è stato persino passato. Non si tratta di fare confronti con eroine ma di dire che una ragazza può sognare di andare nello spazio, pensarsi pilota, immaginarsi scienziata. Essere quello che vuole. È già stato fatto.

Iniziamo con Il senso delle donne per la scienza di Maria Luisa Agnese, che racconta come le materie scientifiche possano essere bellissime e forte la sfida della ricerca: attraverso le storie di vita di sette scienziate eccezionali, che hanno riconosciuto la loro vocazione e non l’hanno tradita. Non  hanno avuto paura di seguire i propri talenti e di inseguire un sogno. I modelli servono alle nuove generazioni!

Le materie scientifiche sono bellissime. La matematica, la fisica, l’ingegneria, l’astrofisica, la medicina, la biologia, spauracchio del nostro ricordo scolastico, possono dare grandi soddisfazioni e rompere i più vieti tabù, tra cui quello che le donne non sarebbero portate per queste materie. E oggi avanza una nuova generazione di “ragazze” che sta rendendo popolare la scienza fra i più giovani: menti brillanti che hanno capito quanto valore aggiunto regali alla ricerca la capacità di comunicare.

Il libro si apre con una splendida intervista a Amalia Ercoli Finzi, ripresa in un recente articolo. Da leggere e tenere a mente l’esempio di una vita e il consiglio della scienziata: “Occhio al marito, sceglietelo giusto. Non è bene che uno viva all’ombra dell’altro.”

E poi Ilaria Capua, per cui comunicare è fondamentale ma è anche fondamentale trovare una via verso la conciliazione, che parte da un calendario in cucina e dal motto “Osate osare

Alessandra Mastrobuono-Battisti, che ricorda che “Per dimostrare un teorema devo avere creatività, devo saper andare oltre gli schemi“.

Michela Matteoli, che fa funzionare il team delle teste brillanti del CNR e ricorda che il segreto è non mollare, ma insistere con entusiasmo incessante.

Cristina Messa, che ricorda il modello di Madame Curie, capace di conciliare casa e ricerca come in un continuum e che afferma che “la ricerca è femmina, le donne hanno più capacità di condivisione e anche di ironia, e sono molto più capaci di lavorare in un gruppo“.

Samantha Cristoforetti, che non ha smesso di inviare al mondo segnali di simpatia neppure quando era in orbita nello spazio.

E infine, Fabiola Gianotti, direttrice del Cern fotografata in copertina da «Time» e inserita da «Forbes» nella lista delle donne più influenti del mondo, che ripete come un mantra Newton: “Quello che conosciamo è una goccia d’acqua, quello che non conosciamo, un mare“.

Le ragazze hanno paura delle materie scientifiche: vero o falso?
Vero, perché spesso, anche se a scuola le ragazze scoprono di avere il bernoccolo della matematica, poi davanti alla scelta dell’università si rifugiano nelle più rassicuranti materie umanistiche.
Falso! Sempre di più scelgono come loro idoli donne che non prendono le scorciatoie del successo usa e getta, ma che si impegnano in un severo curriculum di studi per onorare le loro ambizioni future.

«Forse la cosa più bella che abbiamo nella vita è la possibilità di capire fin dove possono arrivare i nostri pensieri.» Elena Cattaneo