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Stephen Hawking, l’astrofisico della “teoria del tutto”

Stephen Hawking

Stephen Hawking si è spento stanotte, il 14 marzo 2018, il giorno in cui celebriamo il Pi Greco Day, il giorno del compleanno di Einstein.

“Vivo con la prospettiva di una morte prematura da 49 anni, non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire, ci sono tante cose che voglio fare prima.”

E tante cose è riuscito a fare in questi 76 anni di vita.

Divulgatore, studioso, astrofisico: tutto Stephen Hawking!

cosmologiaL’astrofisico ha svolto importanti studi sui buchi neri e ha dato importanti contributi alla teoria cosmologica. Ha insegnato per anni matematica all’Università di Cambridge ed è stato direttore del Dipartimento di Matematica applicata e Fisica Teorica di Cambridge.

Il suo quoziente intellettivo è tra 160 e 165, lo stesso che molti attribuiscono a Einstein e Newton.

È stato un grande divulgatore, di concetti complicati come la meccanica, la quantistica e la cosmologia. Ha scritto numerosi libri, ma il suo capolavoro e best seller è Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo. Nel 2014 è uscito il film La teoria del tutto sulla vita dell’astrofisico, film che ha ricevuto il premio oscar come migliore attore protagonista.

Stephen Hawking tra genio e ironia

La genialità di Stephen Hawking sta anche nell’aver saputo affrontare la sua situazione con estrema serenità e un pizzico di ironia. All’età di 13 anni gli è stata diagnosticata una malattia degenerativa, inizialmente identificata con la SLA, ma che ebbe un progresso inusualmente lento e lo portò ad avere problemi motori dopo più di 20 anni dalla diagnosi.

Nonostante la depressione iniziale a seguito alla diagnosi, Stephen Hawking ha proseguito gli studi. Quando la malattia si prese anche la sua voce, ha continuato a comunicare con il mondo grazie ad un sintetizzatore vocale attivato dai movimenti oculari. Ha affrontato la vita con grande forza, basta ricordare alcune delle sue affermazioni:

Le mie aspettative si ridussero a zero quando avevo 21 anni. Tutto il resto da allora è stato un ‘bonus’.
La vita sarebbe tragica se non fosse divertente.

Allora non ci resta che salutarlo, ora che ha raggiunto le stelle che tanto ha studiato. Guardiamo le stelle, non i piedi!

“Cerca di dare un senso a quello che vedi e chiediti quello che fa vivere l’universo. Sii curioso”

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