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Redooc su Vanity Fair: la matematica diventa Pop

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Abbiamo chiacchierato per un paio d’ore con Nicoletta… Se siete curiosi di leggere tutto l’articolo che ne è venuto fuori, eccolo qui.

In sintesi, ecco le parti che preferisco:

*L’abbiamo scelta perché si è inventata un metodo che sta rivoluzionando la didattica delle materie scientifiche. Ci voleva!

«Vorrei che la matematica non fosse un rimpianto». Un grazie doveroso a Elisa che ha scritto uno splendido post sull’argomento.

«La spiegazione delle equazioni: le equazioni servono per decidere… Bisogna capire quanto vale la famosa X. Per esempio: dato un budget, e l’obiettivo di divertirsi il più possibile, il sabato sera è meglio andare a ballare o al cinema?».

Il primo step? «Fu inventare un logo e registrare il dominio. Ci ha pensato Nicolò. E così nacque Redooc, che sta perRewarded Education. Io mi sono limitata a dirgli: mi raccomando, non chiamiamola start up!

La nostra grande scommessa è rendere divertente l’imparare, a partire dalla matematica. E mi piace pensare soprattutto alle ragazze che, ancora troppo spesso, rinunciano a percorsi tecnico scientifici per pregiudizi culturali. Brave a le Ragazze Possono per l’impegno sul tema STEM.
Eppure si continua a credere che le ragazze abbiano più difficoltà in queste materie.  «È un pregiudizio da sfatare, che nasce nelle famiglie, spesso proprio dalle mamme. Spesso le ragazze sono più brave dei loro compagni anche nelle materie scientifiche, ma non si sentono sicure di sé. Fanno più fatica a dimostrarlo: sotto esame sono più emotive e reggono meno lo stress. Per le bambine (dagli 8 ai 13 anni) – ma anche per i bambini – noi organizziamo dei Laboratori di Matematica. Si intitolano Un’ora con la Mati (Matilde, la nuova matematica) e le incoraggiamo a lavorare in gruppo (la matematica non è materia per geni solitari) e a vincere una sfida fatta di logica e numeri. Vi assicuro: nessuna difficoltà, anzi!». Di nuovo grazie a tutte le amiche de La27Ora (Maria Silvia, Luisa, Marta) che mi hanno dato una grande opportunità!

È difficile fare impresa in Italia? «Sul lato finanziamenti, ci sono molti business angel* che credono nelle potenzialità delle start up e dei giovani. Ma la tentazione di andarsene a volte è forte, perché leggi e burocrazia non aiutano. Però questo è un posto splendido dove vivere, dobbiamo fare qualcosa per migliorarlo. Io lavoro per il futuro dei miei figli, ma anche perché mi piace l’idea di restituire qualcosa a un Paese che certamente mi ha dato tanto».

Qualche consiglio ai giovani che vogliono fare impresa. «Siate curiosi, appassionati, cercate l’occasione buona e sfruttatela subito (velocità e tempismo sono fondamentali oggi). Non smettete mai di cercare dei buoni maestri. E non accontentatevi mai. Quando qualcuno chiede a Nicolò di descrivermi, sapete cosa dice? “Never fully satisfied”. A me questo sembra un buon inizio per puntare all’eccellenza».

Grazie a Nico e a tutto il Team Redooc! 

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