Redooc su Millionaire! Un augurio? ;)
Una tranquilla domenica mattina, apprendiamo e leggiamo (con molto piacere!) l’articolo di Tiziana Tripepi apparso su Millionaire.it! Grazie!
Prima di correre in edicola per acquistare il numero di Marzo, e leggere di Redooc e di tante altre startup, raccontiamo come la vediamo noi che lavoriamo in Redooc.
Chiara, una solida carriera – di quelle carriere che tutte le bimbe dovrebbero poter sognare! – decide di fare qualcosa di completamente diverso. Insieme a Nicolò Ammendola, di cui potete sentire una simpatica conversazione con Alessandro Cattelan qui, Chiara decide di fondare Redooc, piattaforma di e-learnig di materie #STEM.
Nicolò e Chiara condividono una forte fiducia per il futuro – Redooc sarà infatti presente al Future Job Festival a Grazzano Visconti il prossimo 27-28 e 29 Marzo. Un futuro in cui il linguaggio giovane e il linguaggio della matematica saranno completamente compatibili.
Assieme ad una stretta collaborazione con scuole, professori, e studenti, Redooc è in grado di seguire i programmi ministeriali e integrarli con sfide, livelli, grafiche e… esercizi spiegati.
Sì, esercizi. Ma esercizi che scatenano entusiasmo pari alle migliori assemblee d’istituto! Per un resoconto dettagliato del divertimento e partecipazione che Redooc è capace di portare consigliamo di leggere l’articolo: Tifo da stadio per la matematica al Liceo Vittorio Veneto.
A supporto di un progetto tanto ambizioso…- Chiara dice sempre “Se pensiamo, pensiamo in grande!”- ci sono aziende che “adottano” scuole fornendo il supporto economico che necessitano gli istituti e Licei.
L’idea che sta alla base è che la matematica è come lo sport: più sudi più ti diverti, citando Chiara alla #SMWmilan 2015.
Alle bambine in Italia si regalano ancora bambole e vestiti, ai maschi Lego ed elettronica. Non vengono cresciute con l’idea che nel proprio futuro ci sia la possibilità di fare la scienziata o l’imprenditrice». Chiara Burberi, 47 anni, ex docente alla Bocconi, consulenza in McKinsey, manager in Unicredit, poi ha detto “basta”. E ha deciso di fare qualcosa per gli altri. Insieme a Nicolò Ammendola, bocconiano, 26 anni, ha fondato Redooc, prima piattaforma web per studiare matematica divertendosi.
Perché ha deciso di lasciare un lavoro “sicuro” e fare una startup?
«Volevo un buon motivo per alzarmi la mattina e sorridere, volevo fare qualcosa di cui “valesse la pena”, una ragione forte per spendere tempo ed energie. E ho deciso di farlo occupandomi delle nuove generazioni».
Chiara Burberi:
«Ho lasciato un lavoro sicuro per fare una startup che aiuta le nuove generazioni»
Perché una piattaforma sull’istruzione dei ragazzi?
«Mi è bastato guardare i test Pisa dell’Ocse, che valutano in tutto il mondo il livello di apprendimento dei ragazzi di 15 anni: l’Italia è 32ª per competenze matematiche, ben al di sotto della media Ocse.
E i lavori più richiesti oggi sono proprio quelli ad alta competenza matematica. L’idea immediata è stata di dare un senso a quello che avevo imparato e avere un impatto sulla nazione in cui vivo».
In cosa consiste Redooc?
«Stiamo riscrivendo la matematica attraverso il linguaggio dei ragazzi: grafica, video, giochi. Vogliamo dimostrare che ogni concetto matematico esiste nella vita di tutti i giorni, è ovunque. Così, risolvere un’equazione equivale a decidere cosa fare il sabato sera, una disequazione equivale a gestire un budget di soldi per una vacanza in Sardegna. Redooc è una piattaforma online che contiene migliaia di esercizi, divisi in livelli di gioco di difficoltà crescente».
Come l’avete realizzata?
«Lavoriamo fianco a fianco con i professori delle superiori, seguiamo i programmi ministeriali e li riscriviamo. Collaborano già con noi 12 scuole, utilizzano la piattaforma per i compiti a casa. E ci sono aziende che “adottano” le scuole pubbliche attraverso sponsorizzazioni. Io mi occupo della parte commerciale, dei contatti con scuole e aziende. Il mio socio cura il prodotto. Per questo progetto ci siamo autofinanziati: tra amici e parenti abbiamo raccolto 240mila euro. A fine 2014 abbiamo avuto un primo round di investimenti di 600mila euro. Vendiamo il servizio ai privati per 10 euro al mese e il resto dei ricavi arriva dalle sponsorizzazioni delle aziende. Nel 2014 abbiamo incassato 50mila euro».
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