Redooc, per sfatare il pregiudizio su matematica e ragazze
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Paola Casella mi ha intervistato al telefono qualche mese fa… ha pubblicato l’articolo su Donneuropa e poi mi ha rincorso alla Nuvola Rosa per conoscermi!
Di seguito i passaggi chiave dell’articolo, la parte a cui tengo di più… su cui tutti mamme, papà, insegnanti, figli e figlie dovrebbero riflettere, costantemente…
Mia madre sosteneva che le donne non sono portate per la matematica. Perché ci sono tanti dubbi sul talento femminile in questo campo?
Perché le nostre mamme sono state cresciute anche peggio di come loro hanno cresciuto noi. Un paio di settimane fa ho fatto una chiacchierata con un dirigente molto affermato che mi raccontava che anche sua madre gli diceva che non era portato per la matematica, e a lui non era mai andato giù. Ecco, la differenza è che agli uomini non va giù, infatti lui si è laureato in economia ed è diventato un grande banker. Le donne invece si convincono che forse le loro mamme hanno ragione.
Dunque è il modo in cui reagisci a questo dubbio che fa la differenza?
Sì, perché l’uomo tipicamente reagisce dicendo: questa è una sfida, ti dimostro che ce la faccio. La donna tipicamente dice: effettivamente è vero, faccio veramente fatica, quindi lascio perdere…
Il che è curioso perché in altri ambiti le donne non mollano mai, sono perseveranti all’estremo.
Perché le donne devono anche vedere i risultati. Il che è paradossale, perché la matematica vera è quella delle domande, non delle risposte, e i risultati autentici, in matematica, sono fatti dai lateral thinker. Le donne, per cultura e per come ci hanno allevato, sono abituate a seguire le regole, ad essere disciplinate, a tenere in ordine, e in questo siamo bravissime, delle macchine da guerra. Quando invece dobbiamo uscire un po’ dagli schemi e vedere le cose in modo diverso siamo plafonate, o ci autoplafoniamo. Gli uomini invece tendono a vedere le cose in modo libero dagli schemi.
Che cos’altro “frega” le ragazze?
Il fatto che non le abituiamo a pensare che niente è impossibile. Non si nasce geni solitari, e non si nasce neanche negati. Se c’è del talento, poco o tanto, va coltivato. E non siamo abituati a raccontare alle ragazze che la perseveranza è quello che fa la differenza nel raggiungere il successo…