Redooc.com, una piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) a partire dalla matematica, è nata nel 2013 per rispondere con una proposta concreta ai risultati degli studenti italiani, sotto la media dei paesi OCSE in matematica. Una proposta che utilizza la tecnologia (pc, tablet, smartphone) ma soprattutto il linguaggio dei ragazzi: video, giochi online con livelli di difficoltà, gettoni e classifiche.

Perchè le materie STEM? Perchè le materie scientifiche e in particolare la matematica sono il passaporto per il futuro lavorativo dei nostri giovani, ma anche uno strumento per diventare liberi cittadini consapevoli, capaci di analizzare le situazioni e prendere decisioni.

Strada facendo ci siamo resi conto dell’importanza degli stereotipi e abbiamo iniziato a lavorare per rovesciare tanti luoghi comuni, in particolare quello che per essere bravi bisogna nascere con il pallino per la matematica e che di solito è appannaggio degli uomini. Redooc.com è come una palestra, perchè la matematica è uno sport alla portata di tutti. Basta allenarsi: più sudi, più ti diverti!

L’incontro al Festival della Crescita di Milano

Il 20 Ottobre alle 10:00 durante il Festival della Crescita di Milano (http://www.festivalcrescita.it/milano/) organizziamo un evento per dare un contributo al dibattito (che non c’è) sulla scuola. Si parla tanto di innovazione, di digitale, di investimenti; in pochi riflettono sulle esigenze dei veri clienti della scuola: i nostri figli, le famiglie,  le imprese, la società civile.

Quali sono gli obiettivi e che ruolo può avere la scuola in un mondo volatile, incerto, complesso e ambiguo, un mondo di cambiamenti esponenziali (non lineari) per portata e velocità? Qual è l’obiettivo di (almeno) 13 anni di scuola? Come ridisegnare metodo e contenuti perché la scuola sia davvero utile in un mondo che fa del cambiamento la sua caratteristica fondamentale?

Da sempre impariamo per necessità o per piacere, ma da più di 100 anni ce ne siamo dimenticati. E così sono nate le scuole, organizzazioni che hanno l’obiettivo di istruire, non di educare. Organizzazioni che non sono state pensate per valorizzare i talenti individuali e rispettare i modi e i tempi personali dell’apprendimento. Quest’estate è stato pubblicato un libro “School’s over. How to have freedom and democracy in education” di Jerry Mintz, sull’esperienza delle scuole democratiche.

La scuola tradizionale come noi la conosciamo e come la stanno vivendo i nostri figli va ridisegnata, guardando non solo al passato, ma anche al futuro, che in parte è già presente.

Per ridisegnare il metodo, possiamo guardare a Socrate (“perchè” e “conosci te stesso”) e Maria Montessori (“aiutiamoli a fare da soli”), ma anche all’esperienza quotidiana che l’uomo apprende giocando, fin dai primi giorni di vita, grazie all’esperienza diretta e all’errore. Per ridefinire i contenuti possiamo ispirarci al Rinascimento matematico di Urbino che combinava STEM e Arte nella corte del Duca di Montefeltro.

Come ridisegnare la scuola guardando al futuro? Come utilizzare la tecnologia? Cosa è una scuola utile per la società civile? Quali sono i suoi obiettivi? Come realizzarla?

Lo vogliamo chiedere a docenti, studenti, genitori, giornalisti, artisti, manager, imprenditori, messi a confronto su cos’è e come realizzarla. Lo vogliamo chiedere a chi la vive, a chi la sogna, a chi sperimenta metodi nuovi.

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