Quando Matematica e arte si incontrano: intervista a Giorgio Amici
Share the post "Quando Matematica e arte si incontrano: intervista a Giorgio Amici"
Quando diciamo che matematica e arte vanno a braccetto ci crediamo davvero. E quale modo migliore di dimostrarlo se non intervistando chi ha fatto dell’arte il suo mestiere?
Abbiamo fatto qualche domanda a Giorgio Amici, la mano che disegna abilmente tutte le grafiche di Redooc, non solo, la stessa mente ha ideato e realizzato le illustrazioni dei primi due volumi della collana “Gauss Party!” Trovami e Remigio.
A proposito! Giorgio interverrà all’evento di presentazione di Remigio che si terrà venerdì 5 febbraio alle ore 19:00 presso la nostra sede in Viale Sabotino 22 a Milano. Chiaramente sei invitato anche tu.
Quando Matematica e arte si incontrano
Quando è nata in te la passione per il disegno?
Non saprei indicare un primo momento in cui si è manifestata questa passione, come tutti ho iniziato a disegnare da piccolo, prima di imparare a scrivere potevo raccontare storie e situazioni senza l’uso delle parole, e la scrittura non ha mai preso il posto del disegno nel mio linguaggio.
Solo l’adolescenza è riuscita ad interrompere momentaneamente la mia voglia di disegnare ero attratto da nuove situazioni ed esperienze che hanno fatto passare il disegno in secondo piano. Poi durante il liceo molto del mio tempo era impegnato dallo studio di materie scientifiche, fino ad esserne saturo, e il disegno ha rappresentato una fuga indispensabile a tutta la logica e la meccanicità che caratterizza la maggior parte delle materie del liceo scientifico che frequentavo.
Chi lo avrebbe mai detto che avrei potuto trovare una conciliazione tra queste due discipline spesso opposte tra loro.
Cosa vorresti dire al tuo professore di matematica del liceo?
Vorrei informarlo che lavoro per una piattaforma online che fa contenuti didattici di matematica, così, tanto per farsi una risata.
Come sono nate le illustrazioni di Remigio?
Semplicemente dalla lettura del testo, e dal dialogo con Roberto. Infatti inizialmente ho letto il testo senza aver mai incontrato l’autore, per evitare almeno in una prima fase condizionamenti esterni; volevo avere la libertà di immaginarlo e visualizzarlo in modo personale. In questo modo ho potuto presentarmi da Roberto con una idea di stile da confrontare con la sua.
In una seconda fase c’è stato l’incontro con Roberto, molto prezioso, che mi ha permesso di individuare dei momenti significativi del racconto e soprattutto sono potuto entrare nella sua lettura e interpretazione, che in quanto illustratore, deve essere il mio faro, la mia guida, per poter dare organicità al progetto nel suo complesso.
Poi c’è la terza fase, quella più divertente, dove tutte le chiacchiere e riflessioni fatte precedentemente passano un po’ in secondo piano, altrimenti si rischia di realizzare un lavoro didascalico, e freddo nella descrizione.
Non dico che si dimenticano le informazioni raccolte precedentemente, ma si da la precedenza alla sensazione che il racconto ti ha lasciato; insomma si disegna, si colora e ci si diverte.
Ringraziamo Giorgio per averci spiegato che matematica e arte possono incontrarsi e dar vita a qualcosa di spettacolare!
Vi ricordiamo che potete incontrarlo il 5 Febbraio, a Milano, per la presentazione di Remigio, qui trovate il link all’evento ufficiale su facebook!