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MinecraftEDU: La matematica a scuola diventa un gioco

MinecraftEDU cos’è?

Loris, ragazzino di dodici anni alto e smilzo, prepara la cartella per andare a scuola: sfila dallo scaffale il libro di storia, estrae da una pila pericolante quello di grammatica e riesuma da sotto un cuscino quello di geografia. Fissa dubbioso lo zaino; i libri ci sono tutti eppure gli sembra che manchi qualcosa… si porta teatralmente il palmo alla fronte e con un’imprecazione pronunciata sottovoce recupera dalla scrivania… il tablet.

Se Maria Montessori, più di settant’anni fa, ci insegnò che imparare giocando non solo è possibile ma auspicabile, oggi, questa leggera e sottile tavoletta elettronica allarga gli orizzonti scolastici, presentando le innumerevoli possibilità dell’era digitale dalle quali non rimane escluso il mondo variegato dei videogiochi. Scuola e digitale, termini fino a pochi anni fa inconciliabili, sembrano oggi aver trovato un comune cammino d’intesa o almeno una comune intenzione di intendersi.

MinecraftEDU, la matematica a scuola diventa un gioco, o meglio un videogioco

Loris infatti, da quest’anno, ha un nuovo professore; si chiama MinecraftEDU, variante del noto videogame basato sulla creazioni di un ambiente virtuale attraverso gli strumenti che il personaggio si trova a disposizione durante il percorso.

Una sorta di immensa dispensa grazie alla quale è possibile creare un’infinita varietà di realtà e situazioni diverse.

Perché quindi non sfruttare questo magazzino creativo per imparare la geografia, la religione o la matematica? Questo è il principio di partenza della variante del videogioco svedese che approda tra i banchi di scuola o meglio in cattedra. Lo scolaro digitale, ossia il nostro Loris, da pochi mesi a questa parte, ha la possibilità infatti, di conoscere pixel dopo pixel la storia di antiche civiltà, ricostruendone gli scenari piuttosto che di esplorare concetti matematici astratti, come aree, perimetri e volumi.

La matematica diventa un gioco” è la frase promoter forse abusata dai variegati progetti educativi interattivi che si sono succeduti nel tempo. Eppure, questa volta, sembra proprio il caso di dirlo: la matematica è ora come un gioco non solo perché può risultare sorprendentemente coinvolgente ed emozionante ma perché l’apprendimento di concetti di per sé astratti può passare, letteralmente, attraverso un videogame. Il progetto, in espansione, è diventato ormai realtà: l’ipotesi, che un tempo avrebbe solo fatto arricciare il naso ai più conservatori e ridere gli scettici, oggi è quotidianità per le migliaia di ragazzi che adoperano, insieme al testo di studio cartaceo, lo strumento digitale. Lo dimostrano gli studenti di una scuola elementare di Seattle i quali durante il loro Saturday math program, hanno imparato le teorie fondamentali della matematica proprio utilizzando i simpatici omini di MinecraftEDU.

Ovviamente, l’adozione di un videogioco nell’ambito scolastico ha implicazioni molto più complesse e articolate; la fortuna stessa di un simile progetto educativo è tutt’oggi discussa. Dobbiamo considerare l’ipotesi che il nostro professor MinecraftEDU sia solo uno dei tanti insegnanti precari con i quali si troverà ad aver a che fare Loris.

Il semplice fatto tuttavia, che noi oggi ci troviamo a parlare di insegnare e di imparare grazie a un videogame è una chiara dimostrazione di come anche una disciplina rigorosa come la matematica possa essere appresa con l’immaginazione, proprio come in un gioco.

Cristina Benassi