Milano Digital Week 2020: RedoocEduQuiz Goal 4 Agenda ONU
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Milano Digital Week 2020. Chiara Burberi (CEO Redooc) racconta Redooc – la piattaforma di e-learning che sfrutta la gamification – e commenta le parole parole chiave del Goal 4 dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Video Redooc.com per la Milano Digital Week 2020
Qui il link al video registrato per la MDW2020
Una breve chiacchierata sul Goal 4 – Educazione di qualità – e sulle parole chiave, rilette nell’ottica della realtà attuale della scuola italiana.
- Educazione libera, equa e di qualità
- Rilevanti risultati di apprendimento
- Parità di accesso per tutti
- Costi accessibili
- Competenze per l’occupazione
- Garanzia di alfabetizzazione e di calcolo.
Qui il link al quiz sul tema Educazione di qualità (#NoIstruzione)
Quiz a squadre per studenti di scuole Secondarie di 2° grado sul tema “Quality education” (Goal 4 Agenda 2030 dell’ONU). Gli obiettivi di apprendimento sono: diffondere la consapevolezza dell’importanza dell’Educazione di Qualità e dell’innovazione didattica, della rilevanza dell’apprendimento delle materie STEAM e del tema degli stereotipi di genere.
Redooc.com per la Milano Digital Week 2020
Redooc.com è un luogo per tutti, perché “nessuno nasce negato“; una palestra, perché per apprendere e migliorare è necessario l’allenamento; un grande gioco online, perché si impara solo giocando a tutte le età; un’alternativa alla scuola tradizionale, che non si lascia distrarre da slogan e mode passeggere: “leggere, scrivere e far di conto” significa “saper comprendere, saper comunicare, saper ragionare” … le competenze davvero utili, da sempre e per sempre.
Uno dei miei motti preferiti è “Siamo tutti BES – bisogni educativi speciali“. Ciascuno impara con i propri modi e tempi. Tutte le generazioni pensano di essere più intelligenti della precedente e più saggia della successiva. Noi (genitori) stiamo dimostrando il contrario, anzi affermiamo la nostra inadeguatezza con la cieca ostinazione a voler leggere il presente con gli schemi di un secolo ormai superato e a non voler capire che il talento è multiforme e diffuso, che bisogna saper valorizzare (basterebbe non soffocare) le peculiarità, la diversità e l’apertura al nuovo dei nostri figli e figlie.
La gamification è stata introdotta in redooc.com a piccoli passi, quasi con timidezza, non volevamo farla diventare un alibi per giustificare il rifiuto della piattaforma da parte della scuola. A poco a poco, si è imposta naturalmente: punti, classifiche, gare, diplomi, avatar, … E’ un ambiente naturale per bambini e ragazzi: incentiva, premia ma è anche pieno di regole da rispettare. Inizia a piacere anche ai docenti illuminati, che ci riconoscono la grande serietà dei contenuti e della nostra costante disponibilità a cambiare per offrire un servizio sempre migliore.
Il conflitto tra genitori e docenti è stato il primo vero cambiamento nella scuola degli ultimi 50 anni. Il secondo è stato il crescente interesse dei genitori (spesso sconfinato nell’ingerenza) per l’attività scolastica dei propri figli. Il terzo cambiamento, più recente ma davvero rivoluzionario, è che finalmente gli studenti iniziano ad essere considerati i veri clienti e protagonisti della scuola. Redooc.com è un ponte tra tutti gli attori della scuola e un mezzo che facilita l’evoluzione del comportamento di tutti. I genitori, in particolare, trovano in redooc.com finalmente un alleato: possono riavvicinarsi alla matematica, troppo spesso odiata – nasce in famiglia il “sono negato” – in un modo semplice e comprensibile e di conseguenza seguire lo studio dei figli non vuol dire più controllare ma condividere un percorso di apprendimento.
La scuola è regolamentata dal Ministero dell’Istruzione. Ma per apprendere davvero bisogna seguire un processo di educazione, non di istruzione. Per cambiare è necessaria una visione e una strategia, non bastano le tattiche. Entrare a scuola la mattina vuol dire troppo spesso piombare nel medioevo: carta contro smartphone, memorizzazione contro discussione, dovere contro curiosità, … quanto sono cambiati i libri scolastici negli ultimi 100 anni? Il problema è l’incapacità di parlare agli studenti, di intercettare i loro interessi e di trasformare la scuola in un’esperienza utile per la vita, professionale e non solo. L’attualità resta fuori dai programmi scolastici e la vita reale è completamente sconnessa da quello che avviene tra i banchi di scuola.
Studiare matematica, italiano, latino o fisica sembra non avere nessun risvolto pratico e concreto, quindi non ha senso. A scuola troppo spesso l’accento è sulle nozioni e non sulle competenze. Non ci si può fermare al livello degli apprendimenti elementari, ma bisogna valorizzare gli apprendimenti superiori, come il senso critico, la capacità di analisi e sintesi, la creatività: così i ragazzi saranno più stimolati e pronti a mettersi in gioco, facendo entrare a scuola anche le loro passioni.
Buon allenamento con redooc.com!