La missione di redooc.com: STEAM per tutti e tutte!
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La missione di redooc.com: STEAM per tutti e tutte!
Articolo pubblicato sulla Rivista LEI – Leadership energia imprenditorialità
Vedi QUI pubblicazione N. 5 · Marzo · 2022
Redooc.com è una piattaforma di didattica digitale che ripensa il modo di insegnare e di apprendere: supporta una didattica innovativa, per tutti, con un focus sulle competenze di base (“leggere, scrivere e far di conto”) e una vocazione speciale per le materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
Siamo partiti otto anni fa dalla matematica, la grammatica di base dello sviluppo tecnologico e quindi della ricchezza e garanzia del futuro del nostro Paese. Ben presto ci siamo resi conto che metà dei problemi di matematica (almeno quella che proponiamo noi, non legata alle tecniche di calcolo ma al problem solving) nascevano dalla scarsa comprensione della lingua italiana. E abbiamo iniziato a sviluppare gli altri contenuti, tutti interconnessi e collegati tra loro: scienze, italiano, inglese, letteratura, storia, filosofia… la nostra personale interpretazione di STEAM, STEM con Arte.
La filosofia di Redooc.com è che ciascuno possa imparare con i propri modi e i propri tempi e seguendo le proprie passioni. Ben vengano quindi laboratori di coding, educazione finanziaria, educazione civica, sostenibilità, il tutto con un linguaggio naturale e la gamification che trasforma l’apprendimento in un grande gioco online, con esercizi interattivi a diversi livelli di difficoltà, punteggi, classifiche, avatar, diplomi…
Dalla valorizzazione delle differenze derivano maggiori opportunità per tutti: punti di vista e sguardi diversi sono un arricchimento e ci abituano a guardare il mondo rispettando e confrontandoci con opinioni diverse. Lo stesso arricchimento che viene dall’introduzione della A di arte in STEM, che introduce quell’elemento di creatività e di interdisciplinarità che stimola la curiosità e abbatte le barriere tra i diversi ambiti del sapere. Allo stesso modo è importante superare gli stereotipi e far sì che le bambine e le ragazze di oggi abbiano la possibilità e l’opportunità di costruire il proprio percorso scolastico e lavorativo in base alle proprie preferenze e senza preclusioni. Se nel mondo meno di 4 laureati su 10 nelle materie STEM sono donne, bisogna lavorare fin da piccoli per abbattere queste barriere psicologiche.
Il Goal 4 – Educazione di qualità – e il Goal 5 – Parità di genere – dell’Agenda 2030 ONU sono temi chiave per il futuro del nostro Paese. Serve un cambio di rotta: si parla tanto di scuola (e quindi si pensa agli edifici) e di istruzione (e quindi si pensa alle procedure di memorizzazione e valutazione), ma si dovrebbe parlare di “educazione”, dal latino educere, tirar fuori il meglio da ciascuno, dando l’opportunità di scoprire, sviluppare e applicare i propri talenti individuali, accettando la sperimentazione e l’errore come passi necessari per il vero apprendimento.
Non si parla mai degli studenti e delle loro esigenze di apprendimento, i veri clienti di un servizio che dovrebbe attrarre le migliori menti (e cuori) del Paese, non docenti (istruttori), ma coach aperti all’ascolto, al cambiamento.
Perché invece molte bambine e ragazze crescono ancora con l’idea di essere “negate” per le materie scientifiche? Solo un ripensamento dei programmi e dei metodi di insegnamento e una maggior vicinanza della scuola alle esigenze del mondo del lavoro possono permettere di affrontare anche il problema del gender gap nell’educazione.
Gli studenti e le studentesse di oggi sono nati con lo smartphone nel passeggino, crescono con il tablet in mano, il PC sulla scrivania: come possiamo pensare di costringerli a procedure educative pensate all’inizio del secolo scorso? E purtroppo non è stata Maria Montessori a pensarle e a renderle legge, ma Giovanni Gentile. Chissà se fosse diventata lei ministra, oggi avremmo un’Italia diversa, aperta al nuovo, al futuro.