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Pensate che saper contare sia solo qualcosa che vi hanno insegnato da piccoli? Non è del tutto vero!
Senza sminuire il valore della pazienza di genitori e insegnanti nel seguirci mentre apprendevamo la sequenza dei numeri e le tabelline, è stato dimostrato scientificamente che, come molte altre specie animali, gli esseri umani sono capaci di riconoscere le grandezze sin da neonati e sono persino in grado, su piccoli numeri, di capire quando i conti non tornano!
Si chiama “number sense” ed è l’abilità, comune a molte specie animali, di distinguere velocemente, approssimare e manipolare quantità numeriche, un vero e proprio sesto senso per la matematica che permette la percezione del numero così come si percepiscono i colori, le forme e la posizione degli oggetti, garantendo un’intuizione sui numeri e sulle quantità che essi rappresentano. È così che lo scienziato S. Dahaene descrive quest’istinto legato a circuiti cerebrali evoluti specificamente con lo scopo di rappresentare la conoscenza aritmetica di base: studi condotti su animali e cuccioli d’uomo dimostrano che tali circuiti agiscono come una calcolatrice, in grado di tenere un registro di diverse grandezze numeriche.
Pulcini Che Sanno Contare
È stato osservato, ad esempio, che i pulcini padroneggiano una serie di abilità numeriche, come confrontare due insiemi e decidere quello composto da più elementi, svolgere semplici addizioni e sottrazioni su piccoli numeri o di compiere operazioni ordinali come individuare un elemento tra altri elementi identici unicamente sulla base della posizione nella serie. Alcuni ricercatori del centro Mente/Cervello (CIMeC) delle Università di Trento e di Padova hanno addestrato alcuni pulcini appena nati a trovare delle palline gialle nascoste dietro un pannello opaco: gli scienziati hanno osservato che, mostrando ai pulcini due gruppi di palline di numerosità diversa e, nascondendoli dietro due pannelli, i pulcini si dirigevano sistema sistematicamente verso il pannello che nascondeva l’insieme più numeroso, mostrando quindi l’abilità di distinguere le diverse quantità.
Se poi, dopo aver nascosto i due gruppi dietro i pannelli, gli scienziati cominciavano a spostare le palline da un gruppo all’altro, i pulcini si dimostravano in grado di “contare” e tenere a mente il numero di spostamenti e palline coinvolte, dirigendosi alla fine verso il gruppo che, secondo i calcoli, risultava più numeroso, mostrando la loro capacità di eseguire semplici operazioni. Esperimenti simili sono stati ripetuti dimostrando che i pulcini, come gli esseri umani, riconoscono i numeri come ordinati secondo una successione orizzontale crescente da sinistra a destra, esattamente come siamo abituati a rappresentare i numeri lungo la retta ordinata.
Risultati simili erano già noti da esperimenti dello stesso tipo condotti su bambini di 6 mesi, evidenziando la loro capacità di discriminare visivamente collezioni di oggetti di differenti quantità numeriche e fornendo elementi a favore dell’ipotesi che la capacità di comprensione del numero e la sua rappresentazione mentale (come quella degli oggetti fisici o degli enti geometrici) preceda la capacità linguistica e sia presente già alla nascita di tutti i vertebrati: del resto, il contare e svolgere conti è una prerogativa estremamente vantaggiosa dal punto di vista dell’evoluzione, in termini di ricerca del cibo o strategia di fuga dai predatori.
A quanto pare sembra proprio che almeno un pizzico di matematica sia innata e insita in ciascuno di noi…scientificamente provato!
Immagine presa da articolo scientifico dei ricercatori: http://www.sciencemag.org/content/347/6221/534
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