divina comedia redooc

Fatti non foste per vivere come bruti… ma per imparare (anche le materie scientifiche, anche la matematica)

A fine Ottobre 2013, mentre era appena iniziata l’attività di sviluppo dei contenuti e delle funzionalità di Redooc, Nico ed io ci siamo messi a cercare un liceo disponibile ad avviare una prima sperimentazione, per verificare fin da subito, sul campo, il nostro approccio. Il caso (io la chiamo serendipity :-) ci ha portato a Cles, in Trentino, al Liceo Bertrand Russell, dove, tra passione per i ragazzi e l’insegnamento, tanta curiosità e un ragionevole scetticismo, abbiamo incontrato Tiziana Rossi, Barbara Stablum e Marco Erlicher.
In pochi minuti, dopo aver visto quello che era più o meno un prototipo, hanno deciso: “Iniziamo il corso di recupero a fine Novembre, se siete interessati, vi diamo la possibilità di lavorare con una classe di ragazzi del 2° anno, su un paio di temi specifici, seguiti da un nostro professore”.
Abbiamo iniziato un percorso che ci ha dato tanto, sia dal punto di vista professionale (abbiamo imparato sul campo, iniziando a sperimentare la didattica della matematica in stile Redooc in una classe di liceo!), sia dal punto di vista personale (apertura, disponibilità, un legame che durerà nel tempo…). Il percorso di Redooc continua a breve con la fase Beta, insieme a 4 classi, stavolta intere, del Liceo Scientifico e Classico.

Oggi Tiziana ci parla della perfetta complementarietà tra studi classici e scientifici, che per una generazione cresciuta, come me, con il credo “sei così brava, fai il Classico, tanto poi puoi fare quello che vuoi!” è lo specchio di un’esperienza vissuta (e in corso) in prima persona :)

Grazie Tiziana!

Sull’annoso dibattito sapere umanistico-sapere scientifico e alternata prevalenza nelle epoche storiche dell’uno sull’altro, io (studi classici, oggi preside di un liceo classico-scientifico-linguistico-pedagogico-economico/sociale, tanto per non farsi mancare nulla!) dico: non c’è alcuna frattura (Leonardo da Vinci docet) tra i due mondi.
Il rigore logico-matematico necessario per decodificare le strutture di un testo latino-greco è assolutamente paragonabile a quello necessario per comprendere una dimostrazione di geometria. E il sapere – e il rigore analitico che le discipline e i saperi tutti regalano all’individuo – è semplicemente sapere; basta a sé stesso; è patrimonio per l’eternità: un patrimonio non immediatamente monetizzabile che prepara per la vita.
Se vogliamo leggerla in chiave sociologica, il sapere – in qualunque forma si presenti – è l’ultimo baluardo alla barbarie dell’irrazionalità e dell’afasia imperante.
Infine – e per essere più leggeri: viva lo studio della matematica e anche del latino, viva lo sforzo intellettuale che produce e che Dante tradusse nel celeberrimo: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”!

Tiziana Rossi, Dirigente Liceo di Cles, TN