Matematica tra cuore e algoritmo
Caro Gramellini, caro Vespignani,
non sono d’accordo, per quanto possa valere, né con l’uno né con l’altro. Non credo che un algoritmo possa rappresentare da solo il lato oscuro di una “classe d’intellettuali con il cuore a forma di granchio e gli occhi a forma di dollaro”, né tantomeno che sia la terra promessa di una società sommersa dai dati.
Al di là della qualità del lavoro di Kleinberg e dei suoi, trovo inutile – e superficiale – liquidare gli algoritmi, come trovo sbagliato imputare a chi li liquida la creazione di “una classe dirigente che non riesce a comprendere il mondo moderno”.
Gli algoritmi saranno sempre più alla base dell’education dei nostri figli, volenti o nolenti. Attraverso le piattaforme online, i giochi, le app e i contenuti a loro veicolati attraverso percorsi di apprendimento personalizzati. Fantastico o pericoloso? …Dobbiamo comprendere a fondo il fenomeno per scongiurare il potenziale danno e valorizzarne le potenzialità.
Cosa fa un algoritmo? È in grado di decidere al posto di una persona, un po’ brutalmente, togliendo le emozioni e l’intuito dalle decisioni. La storia però ci insegna che proprio l’irrazionalità, l’intuito e la serendipity sono da sempre alla base delle più fantastiche innovazioni (Cristoforo Colombo insegna). Come ci assicuriamo che questi ingredienti magici non siano quindi degli esclusi? Credo che la risposta sia – ancora una volta – l’uomo (lo stesso che gli algoritmi se li è inventati!).
L’uomo, che crea l’algoritmo, è responsabile della preservazione degli ingredienti magici di ogni decisione: l’emozione, l’intuito, la serendipity! Algoritmi + cuore = crescita e miglioramento; non solo “anticipare i comportamenti umani e darli in pasto ai pubblicitari”! Sono certo che l’editore non decida quanto pagare Gramellini solo sulla base dell’algoritmo che determina il successo dei suoi pezzi online.
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Comments (3)
Caro Nicolò,
non ho capito perchè non sei d’accordo con Vespignani. Non mi pare che Vespignani dica che l'”algoritmo” sia la soluzione di ogni problema, ma semplicemente faccia notare che anche l’algoritmo è parte della cultura e del sapere e creare gli algoritmi è essa stessa un’arte (al contrario di quanto l’eredità di Croce ci porti a pensare). Mi pare evidente, e mi pare che Vespignani non affermi il contrario, che applicare *un* algoritmo a tutto sia solo fonte di disastri.
A me pare che la dicotomia “algoritmo” e “cuore” a cui tu fai riferimento sia proprio l’errore nell’articolo di Gramellini da cui dobbiamo alontanarci. È l’idea che l’algoritmo sia un frutto meccanico dell’uomo razionale che si contrappone al sentimento e all’intuizione ad essere, a mio parere, il grande errore della cultura antiscientifica italiana. La passione, l’emozione e l’intuizione sul mondo che si trovano in un capolavoro della musica sono le stesse che si trovano in un algoritmo, se si sa guardare bene. Come la “tecnicità” la i trova nell’algoritmo come in una sonata di Mozart.
Un saluto
Jacopo
Caro Nicolò
commentando il Buongiorno di Gramellini in un mio post http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/09/algoritmi-che-passione/772044/ ho usato dei toni smorzati ed ho invitato a sforzarsi di capire che il punto di vista scientifico e quello umanistico alla conoscenza sono complementari e non antagonisti. L’equilibrio tra ragione ed intuito è difficile da trovare, e cambia di volta in volta. E se non saremo aperti (sia gli scienziati che i letterati) alla collaborazione con chi guarda la realtà con un altro paio di occhiali non riusciremo a ridurre la tensione tra tecnologia e umanità che sta snaturando la nostra società.
Cordialmente
Enrico Nardelli
Caro Enrico,
avevo letto con piacere il tuo articolo e sono d’accordo. Noto tra l’altro la somiglianza dei nostri titoli! Mi piace l’idea che proponi di complementarietà tra approccio scientifico e umanistico, tra chi conta e chi racconta, tra l’intuizione e la sua verifica. Noi di Redooc crediamo che educare significhi anche crescere persone capaci di vivere in modo sano e proficuo queste dicotomie.
Ti seguo con piacere e aspetto il tuo prossimo pezzo.
Un saluto e buona giornata!
Nicolò
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