paura della matematica

Come superare psicologicamente la paura della matematica

Come superare psicologicamente la paura della matematica? Mi presento: sono Carolina Platti, psicologa. Sul web ho scritto articoli con consigli utili per preparare l’esame di stato in psicologia. La paura verso gli esami affligge tanti studenti in diverse materie, e matematica non è certo un’eccezione!

Come superare psicologicamente la paura della matematica

Quante volte abbiamo incontrato compagni di classe e studenti con una particolare avversione verso la matematica? Questa materia viene etichettata come “un ostacolo insormontabile” o “qualcosa di incomprensibile”. Sicuramente ci sono persone che hanno una maggiore inclinazione naturale verso la matematica, ma non per questo dobbiamo rinunciare ad avvicinarci a questo mondo se non otteniamo da subito buoni risultati.

Non riuscire a risolvere quiz logici e matematici non significa essere poco intelligenti. Infatti in psicologia è noto che oltre all’intelligenza logico-matematica ne esistono altri tipi, tra cui linguistico-verbale, visuo-spaziale, musicale e corporeo-cinestesica (Gardner, 1983). Ricordiamo che la matematica non richiede solo ed unicamente buone doti di calcolo e di memoria, ma anche intuito e creatività!

Invece spesso avere difficoltà in matematica interferisce con l’autostima generale dello studente, che si sente poco motivato e frustrato, pensando che non essere bravo in matematica significhi non essere bravo a studiare in generale. Perciò le energie dedicate allo studio diminuiscono e i risultati scolastici peggiorano, in un circolo vizioso.

Per aiutare il ragazzo a superare le paure verso la matematica, la famiglia e gli insegnanti non dovrebbero giudicare negativamente le sue difficoltà, altrimenti si sentirà psicologicamente criticato e svalutato. Lo studente va spronato ad impegnarsi e i risultati ottenuti vanno valorizzati, evitando di fare confronti con i voti dei compagni e di metterlo sotto pressione con richieste impossibili. Così imparerà ad accettare se stesso, a capire le proprie potenzialità e a tollerare gli insuccessi.

Il solo pensiero degli esercizi di matematica o di una verifica porta alla comparsa di sintomi somatici che in psicologica vengono associati all’ansia: mal di testa, sudorazione, crampi allo stomaco, vuoti di memoria, tremori. Durante la notte si fatica a prendere sonno oppure si hanno incubi o risvegli frequenti.

Però in realtà l’ansia non ha sempre effetti negativi. In termini psicologici e matematici la Legge di Yerkes-Dodson (1908) spiega come una curva ad U rovesciata rappresenti su un piano cartesiano la relazione tra ansia (ascisse) e livelli di prestazione (ordinate). Livelli di ansia troppo bassi implicano poca attenzione e scarso coinvolgimento, mentre livelli troppo elevati risultano bloccanti con effetti negativi. Livelli medi di ansia portano ad un aumento dell’attenzione e ci stimolano ad affrontare al meglio le prove assegnate.  

Che cosa fare in prima persona per superare psicologicamente la paura della matematica?

Innanzitutto organizzate il tempo, così non sentirete la morsa del panico e la fretta dell’ultimo minuto. Sarete più calmi mentalmente e assimilerete meglio la materia. I livelli di stress psicologico e fisico saranno più gestibili e potrete ragionare sui problemi con tranquillità.

Chiedete aiuto a insegnanti e amici senza vergogna e senza timore di un loro giudizio negativo. Confrontarsi in gruppi di studio o condividere i propri dubbi facendo domande in classe sono due modi efficaci per ricevere supporto. Ridurrete il senso psicologico di abbandono che nasce dalla paura di essere lasciati soli ad affrontare difficoltà apparentemente insormontabili.

 

Siate sicuri delle vostre potenzialità. La matematica richiede dedizione e fatica, ma sa dare un senso di grande gratificazione una volta superata la sfida!